Articoli Commenti

G.S.A.G.S. » Attività, Outdoor » Il punto “G” di Bacu su Palu

Il punto “G” di Bacu su Palu

ATTIVITA’: CANYONING
DATA: 25 APRILE 2010
COMUNE: URZULEI
LOCALITA’: TELETTOTTES
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: BACU SU PALU
ORGANIZZATORE DELL’USCITA: LUCIO MEREU

PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: Lucio Mereu, Daniela Sanna, Cristina Pitzalis, Laura Sette, Sergio Serra e Roberto Pilia tutti GSAGS ed inoltre Colorado 300 e Oregon 550 tutti GARMIN

Mercoledì 21 un piccolissimo gruppetto era in attesa di notizie su eventuali possibilità di attività in concomitanza dell’uscita di Bacu Esone riservata a quanti non avevano frequentato corsi canyoning precedenti.

Chiedi qui, chiedi qua e grazie a Lucio partoriamo un invitante canyoning a Bacu su Palu proprio di fronte alla forra dove i nostri amici si cimenteranno.

Si iniziano a recuperare le informazioni e con corda da 80 e attrezzatura nostra possiamo dare il via al countdown.

Nella scheda si iscrivono anche Francesca Marras, Andrea Loi, Daniela Serra, Giuseppe Mattana e Annarella tutti dispersi tra le braccia di Ipno o tra quelle di Afrodite ed Eros.

Venerdì  riceviamo la mail di Lucio con l’orario di partenza dal parcheggio di Telettottes ore 09:30.

Il tempo è  in netto miglioramento: la bassa pressione che centra in pieno la Sardegna si sta spostando verso la Sicilia e le previsioni danno una giornata velata senza pioggia.

Dopo varie telefonate appuntamento domenica mattina da Lucio alle 6 e se possibile 10 minuti prima.

Carichiamo la macchina passiamo a Selargius per prendere Ciccio Marini (impegnato a Bacu Esone) e via verso Monte Lopene passando da Campuomu, che sarà sicuramente una strada a penetrazione scorbutica ma nettamente più romantica!!!!

Arriviamo a Monte Lopene in perfetto orario, barattiamo la corda da 80 con due da 45 e di corsa al parcheggio di Telettottes, degli altri nessuna traccia.

Per arrivare all’attacco del Bacu due sono le possibilità o saliamo con le macchine sull’Orientale Sarda in località Ghenna e’ Petha, per poi percorrere una stradina vicino alla casermetta della forestale fino ad un sentiero che porta ad uno scalandrino in legno oppure una bella, salutare e tonificante salita di circa 1h e 1/2.

Scegliamo la seconda e Kiarlo se la ride.

Alle 10 Lucio dà il via e Cristina, la cronometrista ufficiale, prende nota di tutti i parziali.

Superiamo il ponticello e dopo poco cerchiamo il sentiero che a sinistra del Bacu lo affianca risalendolo, a questo punto entrano in scena i due Garminsti: Lucio con il Colorado 300 e Sergio con l’Oregon 550.

Decidiamo di risalire su una frana sulla destra del Bacu, dopo poco deviamo a sinistra, lo attraversiamo e prendiamo un sentiero che dovrebbe essere quello giusto: siamo sulla sua sinistra(destra idrografica).

Iniziamo la salita che ci porterà all’attacco del canyoning, una bella salita che con i sacchi speleo belli pieni si rivela “leggermente”, ma “leggermente” faticosa.

Durante la progressione i due Garminsti danno il meglio di loro: tirano fuori cartine con tanti waypoint A, A1 B C….E e il punto “G”?

“Siamo a 160 mt in linea d’aria dal punto e 330 di quota”

“Siamo a 145 mt in linea d’aria dal punto e 390 di quota”

“Siamo a, siamo a, siamo a …”

Finalmente ci siamo: sentiamo rumore d’acqua, vediamo il famoso scalandrino in legno e finalmente il punto “G”!

Il punto dell’inizio del Gioco!

Sono le 12,30 e alla faccia dell’ora e mezza prevista, (invece più di due ore), siamo felicemente arrivati, rifiatiamo e iniziamo la vestizione, filiamo le corde, rapido controllo dei moschettoni e cordini e vai dentro il Bacu al fresco: ne avevamo bisogno!

Sono le 13,22 e tra 4 ore circa, il Gioco finirà!

I salti sono quasi tutti evitabili molto agevolmente, ma decidiamo di farli tutti; paesaggio bellissimo, acqua ottima, abbondante e bella fresca!

Sotto la super visione di Lucio armiamo a turno vari salti e a turno scendiamo per ultimi recuperando al corda; ci spiega anche le varie possibilità di armo e come decidere quale capo della corda tirare per evitare ingarbugliamenti.

Ma le cose iniziano a complicarsi: dopo 4 ore non si vede la fine, la stanchezza inizia a farsi sentire e non vedo la parete di destra del Codula di Luna.

“Ma a che salto siamo?”

“Alcuni saltini sono facilmente evitabili e quindi anche difficilmente individuabili nella realtà e nel contesto della scheda di Corrado, forse siamo a metà!”

“Ma se siamo a metà a che ora finiamo, alle 9?”

Decidiamo che bisogna procedere leggermente più veloci cercando, se possibile, di evitare i rimanenti eventuali salti.

Arriviamo ad un salto e armiamo su due maillon messi di traverso rispetto al tiro della corda: un armo veramente fetente.

Scendo per ultimo stando attentissimo a non fare intrecciare le corde ed arrivo sul laghetto dove mi aspettano Laura, Cristina e Daniela, tiro un capo della corda che inizia a sfilarsi per qualche metro poi stop.

Con grande fatica riusciamo a liberarla mentre Lucio e Sergio sono avanti per iniziare ad armare l’eventuale salto non aggirabile.

Sono stanchissimo e abbastanza preoccupato: solo adesso vedo la parete di destra del Codula di Luna ma è molto lontana.

Continuiamo a scendere e con Sergio faccio il cambio di sacco, cedo volentieri quello con la corda e prendo il suo personale: che sollievo!

Progredisco con molta attenzione immergendomi ogni tanto per trovare un po’ di refrigerio, che sollievo!.

Sono parecchio preoccupato: di fronte a noi il sole non illumina più le creste di Campu Esone e Sa Palombrosa e la luna piena è bella visibile!

Immagino di passare la notte nel Bacu, sicuramente non patiremo la sete!

Spero che non capiti!

Alle 19:30 chiedo 5 minuti 5 di sosta, solo 5 minuti!

Camminare con la muta da 5mm è faticoso, ci fermiamo e diamo fondo alle cibarie: uovo sodo con cioccolato fondente nocciolato!

Sapori antichi, decisi: questa è la nouvelle cousine dello Spanotto affamato!

Laura si allontana leggermente e vede un sentiero che costeggia il Bacu alla sua destra: dove porterà?

Lucio decide di non abbandonare il Bacu e ci rimettiamo in cammino ma fatti alcuni metri continuiamo a discutere su cosa fare: fermiamoci togliamo i GPS e vediamo di prendere una decisione!

Il GPS ci conforta sulla nostra posizione molto vicina al sentiero che abbiamo percorso in salita: dovrebbe essere quello che prima ha visto Laura!

Torniamo leggermente indietro, lo imbocchiamo e quasi subito troviamo il punto dove abbiamo attraversato il Bacu in salita e finalmente siamo sul sentiero del Codula di Luna, ecco il ponticello, sono quasi le 20.

Ci cambiamo, salutiamo tutti e in macchina finalmente mangiamo, beviamo un ottimo cannonau che Lucio coccola come un bimbo e siccome sono alla guida ho diritto solamente ad un velo di fondo di bicchiere: uno schizzetto.

Una bellissima esperienza con un bel gruppo di amici tutti coinvolti sia nella lettura della carta topografica che nell’eseguire armi e corrimani.

Tutti pronti ad aiutarsi nei momenti di difficoltà, indicare la via più facile e rispettare le decisioni di Lucio.

Sulla via del ritorno parliamo spesso di come è andata, ci rallegriamo di essere finalmente in macchina e del tempo che abbiamo impiegato per scendere il Bacu paragonandolo a quello previsto:

“O NOI SIAMO LENTI O GLI ALTRI SONO GUERRIERI URUK-HAI”

Categoria: Attività, Outdoor

Non è possibile commentare