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Grotta di Punta Aunei 02-08-2008

ATTIVITA’:Speleologia
DATA: 02 / 08 / 2008
COMUNE: Urzulei
LOCALITA’:  Genna Silana – Punta Aunei
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: Grotta di Punta Aunei  ( Imene )
PARTECIPANTI Mario Pappacoda, Valerio Tuveri, Lucio Mereu

{mosimage}Doveva essere un’escursione che avrebbe dovuto includere anche Robertino Mura, che poi era anche l’organizzatore
dell’uscita, ma degli improvvisi impegni di lavoro hanno invece trattenuto a Cagliari.
In ogni caso, col suo buon augurio, abbiamo ugualmente portato avanti l’escursione preventivata in quanto, purtroppo,
la stagione esplorativa di questa cavità è piuttosto breve a causa del sifone intermedio che si allaga inesorabilmente
nel periodo delle piogge e quindi bisogna approfittare di ogni possibilità.
Anche stavolta eravamo solo in tre: io, Valerio e il mitico M Pappacoda che ci ha onorato della sua partecipazione.
Il programma era quello di esplorare per bene la frana sotto lo specchio di faglia nei pressi del sifone terminale
e compiere una risalita per verificare la provenienza di un piccolo (per ora!) apporto d’acqua che viene giù da
delle colate situate lungo l’asse longitudinale della stanza prospiciente il sifone, allo scopo di trovarne un
eventuale bypass. Naturalmente, verificare anche il livello dell’acqua del sifone stesso, segnalarne il livello
e valutarne le possibilità d’attraversamento subacqueo, approfittando dell’esperienza di Valerio, uno dei nostri
più validi speleo-sub isolani.
L’esplorazione della frana si è rivelata più complessa di quel che si pensava inizialmente, in quanto vi erano
da controllare una miriade di passaggi su vari livelli, in un ambiente reso pericoloso da massi, anche di grandi
dimensioni, piuttosto instabili, a volte fragili.
Non abbiamo trovato, al momento, nulla di rilevante che dia da pensare ad un’eventuale bypass, a parte un pozzo (?),
individuato attraverso uno stretto passaggio in cui si incanala dell’acqua che cadendo crea una eco in quell’ambiente.
Abbiamo comunque rinunciato ad accedervi a causa dell’instabilità dei massi sovrastanti che bisognerà eventualmente
stabilizzare e anche perché c’è la possibilità che vi si possa arrivare attraverso un passaggio più basso.
La frana merita in ogni caso un’indagine ancora più approfondita; può ancora riservare gradite sorprese.
{mosimage}Per quanto riguarda il sifone, il cui laghetto che lo contiene ha un fronte di circa dieci metri, ha rivelato attraverso
luci più potenti dei soliti caschi, le vere dimensioni del suo ingresso.
L’imboccatura si trova ad una profondità di circa due metri con una larghezza di un metro e mezzo che va riducendosi a
meno di un metro nell’ultimo tratto visibile.
Per la valutazione dell’eventuale attraversamento del sifone, riferisco le parole testuali di una mail di Valerio che
dicono: <La prosecuzione anfibia,vista con occhi speleo-subacquei, sembra non facile, con un sedimento che garantisce
in un attimo visibilità zero ed un imbocco tutt’altro che ampio…>.
Aggiungo che, a mio parere, difficilmente credo che il sifone possa svuotarsi tanto da rendere possibile un
attraversamento aereo, a meno di una stagione particolarmente secca che prosciughi gli attuali, almeno tre, piccoli
apporti d’acqua che rendono stabile il livello del lago.
E’ poi stata effettata la risalita delle colate che ha portato all’individuazione di una condottina, che dopo alcuni
metri è occlusa quasi totalmente da blocchi concrezionati che, eventualmente, in un secondo momento, potrebbe dar adito
a una disostruzione. L’acqua, invece, fuoriesce da una bocchetta del diametro di circa 25 cm. situata sul lato sinistro.
Attualmente più promettente sembra invece essere una risalita che abbiamo iniziato partendo dall’armo di calata della
precedente condottina.
L’intenzione è quella di raggiungere un’eventuale condotta intravista (??) a un’altezza di circa 30 m. dalla base della
stanza e che sembra seguire la frattura su cui è impostata la parte più bassa della grotta.
La risalita è stata interrotta, al momento, per mancanza di materiale (questa seconda risalita non era stata infatti
preventivata), in una piazzolina situata a 20m. di altezza. Rimangono circa quindici metri di risalita con pendenza 75°.
E’ stata lasciata una corda statica che cala  (non frazionata!!) da un buon attacco su roc, non doppiato, situato sulla
piazzola. La discesa è stata effettuata integrando la sicurezza con la corda dinamica di progressione usata per arrivare
sino a quel punto.
Purtroppo la corda dinamica è stata ricuperata dagli attacchi; resta solo la statica pendente dall’attacco singolo non
frazionato(!!).
Nella piazzola di sosta sembra esserci una leggera correntina che segue la direzione di flusso di tutta la grotta
( cioè proveniente da un punto più basso) e anche questo sembra dare sostegno alla validità di questa risalita. Chissà!!
L’ingresso in grotta è stato alle 10.30 del mattino e l’uscita alle 22.30; dodici ore.
Anche questa è stata un’escursione molto piacevole ed entusiasmante, con due amici veramente in gamba e competenti che
sanno essere gioiosi e sereni anche quando si presentano, come spesso può accadere in una battuta esplorativa così lunga
e stancante, situazioni di stress e difficoltà; bravi e professionali!
Arrivederci alla prossima, spero in tanti, piacevole avventura in questa entusiasmante e bella grotta che penso abbia
ancora molto da offrire a chi sa osservare e sa apprezzare la stretta del suo abbraccio.

Categoria: Attività, Primo Piano, Relazioni, Speleologia

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