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Le cavità del Taccu S.Maria

Escursione del: 14/03/2010
Località: Taccu S. Maria – Sadali
Partecipanti: Betti Pinna, Cristina Floris, Daniela Pinna, Gino Baldussu, Guido Biavati, Lucio M.,  Riele M.
Siamo già da due uscite che svolgiamo una ricerca esterna sistematica di cavità nella zona del tacco.Una ricerca che penso sia solo all’inizio, dati i presupposti.

Abbiamo già individuato nella zona alcuni inghiottitoi e punti di assorbimento, tutti caratterizzati da presenza di aria.

Inghiottitoi che saranno, a breve, oggetto di censimento e verifica.

Per quanto riguarda la cavità  di cui abbiamo intrapreso l’esplorazione questa scorsa domenica, dobbiamo dire che ci sono stati dei risultati ben al di sopra delle nostre aspettative iniziali.

Se poi pensiamo che alcuni di noi non hanno mai avuto l’esperienza e la gioia di mettere piede in una grotta mai esplorata prima, questo è senz’altro un valore aggiunto alla bellezza di questa escursione.

La grotta si apre con un bell’ingresso soffiante, non molto ampio, ma agevole al passaggio, ricoperto di muschi e felci. È impostata prevalentemente su diaclasi, in alcuni punti ampia ed in altri piuttosto stretta. Le pareti, alte, sono spesso ricoperte di una crosta calcarea bianchissima. Scarsità di stalattiti ma con alcune vele molto belle.

Si è notata la presenza di pipistrelli, qualche geotritone  e dei crostacei.

Ha una profondità valutata in circa 40m., con uno sviluppo spaziale che forse raggiungerà i 100m. Dati che dovranno essere confermati dal rilievo che effettueremo quanto prima.

L’ingresso è armato su spit e naturale con una corda da 10 m.; segue un saltino di cinque -sei metri. Dopo una stanzetta, un altro salto, frazionato, anche questo di circa 6m. con l’utilizzo di ulteriori 15m di corda.

Segue poi un corridoio con varie disarrampicate e con parti alte ancora da esplorare che potrebbero portare ad altri ingressi o ulteriori sviluppi.

Una corda da 50m, con alcuni frazionamenti è stata utilizzata per scendere un meandro, in alcuni punti stretto e in altri piuttosto ampio, ma sempre ricoperto da una bella patina di concrezione. Si procede in uno stretto corridoio, ma sempre agevole al passaggio, che porta in un punto stretto e ostruito da due bellissime vele, oltre le quali sembra che allarghi, e da cui tira un bel po’ d’aria. Punto probabile di prossima disostruzione.

Insomma, questa grotta, che probabilmente ha ancora qualcosa da dire, è stata per noi davvero una bella palestra.

Ora ci sarà da rilevarla e valutare le possibilità degli altri assorbimenti intravisti nel tacco.

Una bella esperienza per un bel gruppo di amici.

Categoria: Attività, Primo Piano, Relazioni, Speleologia

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